Questo articolo vuole avviare la riflessione sul ruolo che l’Agenda urbana Ue potrà svolgere in quanto strumento di propulsione e/o veicolo per la mobilità di idee e modelli urbani tra Europa e Sud del mondo. Per fare questo, ci concentriamo su alcuni documenti di policy recentissimi o in fieri per individuare alcuni temi caldi da seguire sia in occasione della chiusura delle negoziazioni sugli obiettivi per lo sviluppo nel post 2015, sia nella cosiddetta fase di post post 2015 quando si aprirà il dibattito sull’attuazione delle decisioni assunte. Il nostro sguardo privilegia l’Africa Subsahariana, dove la retorica del millennio urbano si inceppa davanti all’evidenza che le città di fatto ospitano quote minoritarie di popolazione (37% in media in Africa Subsahariana che scendono a 25% in Africa Orientale, nel 2014). Se è ovvio che trend di urbanizzazione mediamente intorno al 5% minano alla base la qualità attuale delle città Subsahariane, il dilemma tra lavorare per rallentare tali tendenze piuttosto che per rendere sostenibile il loro esito è ancora aperto e l’urbanizzazione dell’Africa rimane un progetto prima che una realtà