L’attuale assetto istituzionale dell’Unione europea ei meccanismi di governance che ne derivano presentano limiti problematici nella gestione delle crisi. La risposta europea alla crisi sanitaria e alla derivante crisi economica evidenzia come i meccanismi intergovernativi alla base della governance economica del continente siano fallimentari in assenza di strumenti istituzionali e fiscali che consentano una vera risposta europea. Allo stesso tempo, i limiti delle competenze comunitarie in ambito di coordinamento delle politiche sanitarie hanno reso frammentaria e disomogenea la gestione della crisi sanitaria nel continente, ponendo sfide significative nel medio periodo per l’allentamento delle misure restrittive.
Partendo dall’analisi dell’attuale governance economica e sanitaria e della risposta pandemica comune dell’Unione in entrambi i settori, si evidenziano limiti e criticità che impediscono un’azione efficace a livello sovranazionale. L’attenzione verte sulla dimensione preminente dell’azione nazionale, unitamente, alle lezioni che possono essere tratte dalla precedente crisi economica. In tale ambito, il rischio che emerge è che una crisi di natura simmetrica ma con un impatto asimmetrico sanitario ed economico nei paesi membri (Fabbrini 2020) aumenti ulteriormente le divergenze tra gli stati dell’Unione e dell’Eurozona con spazi fiscali molto differenti. L’analisi considera la gestione della crisi sanitaria ed economica in quattro paesi chiave, Francia, Germania, Italia e Spagna. La selezione permette di evidenziare le differenze tra i paesi dell’Unione sia per i tempi e l’entità