Nella nota vengono riportati i primi risultati di un’indagine finalizzata alla valutazione della sostenibilità agronomica-ambientale ed energetica-economica della produzione di biomassa di colture no food irrigate con acque reflue, di diversa origine, depurate tramite sistemi di trattamento convenzionali e naturali (fitodepurazione). L'indagine sperimentale viene condotta presso quattro Università (Catania, Padova, Bologna, Reggio Calabria) che hanno approntato altrettanti campi sperimentali nei quali vengono coltivate quattro specie erbacee palustri: Arundo donax, Phragmites australis, Lytrum salicaria e Typha latifolia. In particolare, ogni Università ha impiantato una di queste quattro specie nella propria parcella più grande (estensione compresa tra i 60 e i 1000 m2 circa) e le altre tre nelle parcelle più piccole (estensione pari a circa 9 m2), in modo che, complessivamente, tutte le quattro specie vengono testate sulle parcelle di maggiori dimensioni. Ogni Università adotta un diverso metodo irriguo: microirrigazione, aspersione, infiltrazione laterale, sommersione. Vengono prelevati periodicamente campioni delle acque reflue impiegate per l’irrigazione sui quali vengono determinati i seguenti parametri chimico-fisici: pH, CE, SST, BOD5, COD, N-NH4, N-NO2, N-NO3, Ntot, Ptot. L’attività agronomica è prevalentemente mirata allo studio in dettaglio di: dinamica di crescita, traslocazione degli assimilati fra organi epigei ed ipogei e produttività delle diverse specie colturali. Inoltre, con una frequenza variabile nelle diverse sedi, sono stati effettuati dei campionamenti di vegetazione sui quali sono stati determinati il potere calorifico inferiore e l'umidità. In conclusione, verrà condotta un'analisi LCA (Lyfe Cycle Assessment) per valutare la sostenibilità energetica ed ambientale dell'intero filiera produttiva e di trasformazione