Pur se presenta caratteri di frammentarietà e di marcata settorialità, l'urban fringe può divenire lo spazio di una crescita differente, che passa attraverso il recupero e la densificazione. La sua vicinanza al centro può rafforzare politiche di mobilità sostenibile; la compresenza di spazi aperti abbandonati e sottoutilizzati può dar luogo ad un nuovo sviluppo urbano sostenibile e compatto; persino la delocalizzazione residenziale può trovare uno spazio nel discorso di superamento dell’orizzonte monofunzionale della città postbellica. Le nove città della rete URBACT III “Sub>urban. Reinventing the fringe” hanno affrontato questa sfida di riconversione raggruppando gli interventi possibili intorno a cinque temi principali, affrontati in questo Saggio Introduttivo al volume “FRINGE SHIFTS. Nuove forme di pianificazione per urbanità in transizione” (a cura di Anna Attademo, Enrico Formato).