Il Duecento si apre in Europa come un secolo in cui i conflitti preesistenti non accennano a risolversi, mentre emergono inedite configurazioni politiche. Alle grandi lotte tra Cristianità e Islam, e tra papato e impero, si aggiungono ostilità regionali tra città e tra comuni. Ma ancor più della politica è l’evoluzione dell’economia, in particolare l’espansione del commercio, ad aprire orizzonti nuovi soprattutto per coloro che più avevano investito nel potenziamento e nella difesa dei settori legati alle attività mercantili.
Con la creazione dello Stato da Mar, già dal XIII secolo Venezia spostò la direttrice della sua espansione verso il Mediterraneo orientale, che diventò il fulcro della sua ascesa politica ed economica. Sulla scia della quarta crociata (1204), Candia (Creta), Corfù, Modone, e altre isole furono assoggettate a Venezia, che in breve assunse una posizione dominante nell’Egeo. Ma se l’Europa cristiana restava sia unita nella fiera contrapposizione all’Islam, sia divisa al proprio interno da dissidi di ogni genere, i cambiamenti più profondi di questo secolo trovarono le loro radici in remote parti dell’Asia, che aprirono nuovi spazi alle attività commerciali, favorirono nuove congiunture politiche e portarono ad acquisire nuove conoscenze.